supporto del tuo sport
EATHLON™ digitalizza il lavoro del nutrizionista sportivo, con un servizio su misura per le esigenze del nostro cliente.
EATHLON™ è un servizio che offre un piano alimentare personalizzato, in base allo sport praticato, alle caratteristiche fisiche e all’obiettivo dell’utente, con una metodologia innovativa e che si differenzia da tutte le altre presenti sul mercato digitale per la tipologia di dieta offerta.
L’alimentazione e l’attività sportiva sono fondamentali per mantenere uno stato di salute ottimale, e una giusta nutrizione, equilibrata sui personali bisogni, rappresenta il sistema più adatto per soddisfare le necessità energetiche e le prestazioni degli sportivi, sia amatoriali che professionisti. La scienza dell’alimentazione applicata allo sport ha antiche origini. Oggi possiamo affermare con sicurezza che la nutrizione costituisce un aspetto cruciale per la prestazione fisica: fornisce il carburante per il lavoro biologico e permette l’utilizzo del potenziale energetico contenuto negli alimenti. Il piano alimentare ha un ruolo importante nello sport: pur non esistendo alimenti miracolosi in grado da soli di migliorare le prestazioni fisiche, associata ad un allenamento adeguato, consente il massimo rendimento. E’ proprio per questo motivo che EATHLON™ ha l’obiettivo di elevare il livello di conoscenza in chi pratica sport. FOOD YOUR SPORT!
METODO SCIENTIFICO
Combinazioni alimentari
EATHLON™ è l’unico metodo che utilizza le diverse tecniche di cottura e le associazioni dei cibi per svolgere la propria funzione di carburante naturale a chi pratica sport, dando importanza alla fisiologia e alla biochimica degli alimenti. Gli abbinamenti fra gli alimenti che compongono il pasto e la tecnica di cottura spesso sono molto più importanti per le loro proprietà di interagire con le funzioni e il metabolismo organico che per la loro composizione nutrizionale. L’azione sinergica dei vari nutrienti migliora il metabolismo e ottimizza le funzioni, intervenendo in qualsiasi condizione organica, considerando l’alimento il principale attore della vitalità del corpo e della mente.
Il metodo Eathlon offre un piano alimentare per seguire corrette abitudini alimentari, per imparare a fare la spesa in modo più consapevole e comporre pranzi e cene non solo gustosi, evitando i principali errori dell’alimentazione moderna, ma soprattutto adeguati alle necessità dell’obiettivo dello sport praticato, in perfetto equilibrio fisiologico. EATHLON™ è un metodo sviluppato in collaborazione con la Dott.sa Stefania Dellatte. (Biologo Nutrizionista – n. iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi AA_070758)
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L’alimentazione è un importante fattore che influisce sullo stato di salute e che è possibile modificare.
Una corretta alimentazione è basilare per mantenere un buono stato di salute, per assicurare lo sviluppo delle strutture corporee nell’infanzia e altrettanto indispensabile per mantenere la struttura corporea efficiente nell’adulto e nell’anziano. Inoltre, può svolgere un importante ruolo nella prevenzione di numerose malattie degenerative, come l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori.
Negli ultimi tempi è avvenuta una fase di transizione alimentare: si è passati da uno stato di denutrizione (carenza di micro e macronutrienti) a uno stato di ipernutrizione, in termini di quantità di calorie introdotte e qualità degli alimenti (cioè la composizione dei pasti).
C’è stata una sostanziale variazione nell’assunzione di alimenti e attualmente quello che si osserva è un eccesso di energia, un eccesso di assunzione di grassi e/o proteine, un calo di assunzione di sostanze nutritive ed elevato consumo di alcol e sale. Tutto questo, associato a un’attività fisica carente porta a patologie cronico-degenerative come obesità, diabete, osteoporosi e il cancro.
La nutrizione non si basa solo sulla digestione del cibo, ma soprattutto sulla reperibilità di ciò che il corpo ha bisogno, sulle proprietà e funzioni biochimiche di macronutrienti, micronutrienti e non nutrienti presenti negli alimenti; sugli aspetti biochimico-funzionali dei processi che consentono di modificare ed utilizzare la materia alimentare e sui meccanismi biochimici alla base della nutrizione umana. Per esempio, dopo un’intensa attività fisica il corpo ha bisogno sia di carboidrati sia di proteine e assumere carboidrati dopo che le proteine sono state digerite è il miglior modo per rallentare la ricostituzione delle scorte di glicogeno.
Fermarsi alla sola digestione è abbastanza riduttivo perché trascura ogni altro aspetto metabolico del cibo. Per esempio, tutti sanno che qualche goccia di limone (grazie alla presenza di vitamina C) su una bistecca migliora l’assorbimento del ferro contenuto nella carne.
Studiando il funzionamento dell’apparato digerente si scopre che esistono combinazioni di alimenti favorevoli, la cui digestione simultanea non crea problemi, anzi completa l’apporto di macro e micronutrienti del pasto, e altre combinazioni in cui questo non avviene.
Molti testi sull’alimentazione forniscono consigli molto spesso in contrapposizione tra di loro: c’è chi invita all’equilibrio, senza prendere posizioni drastiche, altri forniscono consigli che, se seguiti alla lettera, rendono la dieta rigidissima e difficilmente applicabile per un lungo periodo.
Una persona in buona salute può scegliere le combinazioni degli alimenti per garantire il corretto funzionamento del metabolismo e per il piacere di mangiare.
Le regole che seguono devono essere un punto di riferimento nella alimentazione di tutti i giorni. Ovviamente è possibile trasgredire a queste regole, che andranno seguite più o meno alla lettera in base alla pianificazione degli impegni. È opportuno, comunque, non trasgredire a più di una regola per pasto.
Prima di una intensa sessione lavorativa, sarà bene seguirle alla lettera, come dopo una attività sportiva intensa o dopo una giornata stressante.
Proteine di diversa provenienza
Combinazioni di diversi cibi proteici possono creare problemi. Il nostro stomaco è in grado di produrre succhi gastrici in tempi distinti e con composizioni difformi, in relazione alle diverse proteine da digerire. Per esempio, il succo gastrico per la carne è fortemente acido fin dall’inizio, quello per il latte, invece, è acido solo verso la fine della digestione, per cui una combinazione particolarmente nociva può essere quella tra carne o pesce e latte, perché questo alimento, a contatto con l’acidità dello stomaco, coagula in grumi e fiocchi che possono contenere frammenti di carne che, non venendo a contatto con il succo gastrico, rischiano di passare inalterati nel successivo tratto intestinale, dando luogo a fenomeni putrefattivi. L’unica proteina che può essere associata alle altre è l’uovo!
Zuccheri e amidi o zuccheri e proteine
Le proteine e gli amidi vengono digeriti nello stomaco, mentre gli zuccheri semplici vengono digeriti nell’intestino. Se assunti insieme gli zuccheri permangono nello stomaco il tempo necessario a smaltire gli amidi o le proteine, dando luogo a fermentazioni che ostacolano a loro volta la digestione di amidi e proteine. Quindi è bene limitare l’abitudine del dolce a fine pasto.
Vino o birra (alcool) e amidi
Il vino e la birra sono sostanze che aumentano l’acidità e quindi rallentano la digestione degli amidi, che necessitano di un ambiente alcalino. È bene quindi limitare l’assunzione di queste bevande ai pasti prevalentemente proteici, soprattutto quelli a base di carne e pesce.
Grassi cotti con alimenti proteici
I grassi sono gli alimenti più difficoltosi da digerire e quindi quelli che rallentano maggiormente la digestione degli altri nutrienti.
La quantità totale di grassi in una dieta equilibrata (cioè con una percentuale di grassi che varia dal 25 al 30%) è consapevolmente limitata grazie al legame col sovrappeso corporeo che ne deriverebbe.
Nei pasti a base di sole proteine e grassi cotti è bene aggiungere molta verdura cruda, per limitare i danni causati dalla putrefazione delle proteine.
Altre combinazioni sfavorevoli
Le patate non devono essere mangiate mescolate con i cereali come il frumento/grano (pane), il mais, il riso, l’orzo, l’avena, il miglio, ecc., perché la fecola di patate e l’amido dei cereali generalmente non si digeriscono contemporaneamente, cosicché quello che è stato elaborato per primo deve attendere la digestione dell’altro per essere assorbito.
Ricordate di masticare sempre bene, e ... buon appetito!
Riferimenti Bibliografici:
- Arcari Morini D., Agosta A. – Manuale pratico di Rimedi Naturali, orme Editore, Milano 2008
- Arcari Morini D., D’Eugenio A., Aufiero F. – Nutrizione e Funzioni Organiche, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2003
- Fausto A., Pentassuglia M. – Il ruolo nutrizionale e terapeutico degli alimenti, Vis sanatrix naturae, Roma 2015
- Fausto A. – Linee guida bionutrizionali, International Printing, Avellino 2018
- Arcari Morini D., Aufiero F. – Bioterapia Nutrizionale, ricettario terapeutico per medici e pazienti, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2006
- Arcari Morini D., D’Eugenio A., Aufiero F. – Gli Alimenti e le loro Associazioni, Tomo I, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2000
- Arcari Morini D., D’Eugenio A., Aufiero F. – Gli Alimenti e le loro Associazioni, Tomo II, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2001
- Arcari Morini D., Aufiero F. – Bioterapia nutrizionale applicata, Tomo I, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2006
- Arcari Morini D., Aufiero F. – Bioterapia nutrizionale applicata, Tomo II, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2007
- Arcari Morini D., Aufiero F. – Bioterapia nutrizionale applicata, Tomo III, Vis Sanatrix Naturae, Roma 2007
- Pentassuglia M. – ABC, Alimentazione, Bioterapia Nutrizionale, Cucina, Nutrire la vita, Roma 2019
METODO SCIENTIFICO
Dieta mediterranea
SPORT E DIETA MEDITERRANEA, UN MODELLO ALIMENTARE CHE È TRADIZIONE, CULTURA, PIACERE, SOCIALIZZAZIONE, EQUILIBRIO
La Dieta Mediterranea, che nel 2010 l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità, è il modello alimentare a cui attualmente si fa riferimento per chi pratica attività sportiva a livello amatoriale ed è lo stesso adottato dalla maggior parte degli atleti di tutti i continenti. Per secoli, gli abitanti dei paesi del Mediterraneo si sono nutriti con gli alimenti tipici di queste aree: cereali, legumi, frutta, ortaggi, pesce, carni bianche, latte e olio extravergine di oliva, godendo di uno stato di salute decisamente migliore rispetto alle popolazioni di altre zone geografiche.
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È dagli anni ’80 che l’alimentazione Mediterranea ha soppiantato nello sport il modello iperproteico anglosassone e il modello iperglicidico scandinavo adottati in precedenza. Tale regime prevede sostanzialmente un apporto di carboidrati variabile dal 50-60%, proteine pari al 15-20% e grassi per il 20-30%. I carboidrati devono essere per l’80-90% complessi (pane, pasta, riso, ecc.) e solo per il 10-20% devono essere rappresentati da zuccheri semplici. Le proteine devono essere distribuite fra animali (carne, pesce, uova, ecc.) e vegetali (legumi, cereali, frutta secca, ecc.), variando fra 1,0-1,5 massimo 2,0 g/Kg di peso corporeo a seconda dello sport praticato e dell’obiettivo dell’attività.
I grassi assunti devono essere in prevalenza a base di acido grasso monoinsaturo, contenuto nell’olio extravergine di oliva.
Viene assicurata anche un’ottima copertura del fabbisogno minerale, vitaminico e in fibra grazie all’abbondante assunzione di verdure e ortaggi, il tutto completato da un’adeguata idratazione.
Questo modello alimentare ben si presta a sostenere le necessità nutrizionali per gli sportivi soprattutto nel corso della preparazione “cronica”, legata cioè a tutto il periodo di allenamento stagionale nelle sue diverse fasi. Durante tale arco temporale va infatti adottata una dieta “prudente”, rispettosa cioè delle indicazioni qualitative predette, secondo lo schema mediterraneo, e tale da assicurare un apporto energetico adeguato a coprire i dispendi e le esigenze plastiche legate al potenziamento muscolare e al ripristino dei tessuti usurati.
Il corretto timing nella giornata degli apporti energetici completa l’adeguatezza del regime alimentare dello sportivo. Nel corso della preparazione cronica, ad esempio nei periodi di potenziamento muscolare, si può diminuire un po’ il consumo di pasta, pane, riso, carboidrati in genere ed aumentare il consumo di carne, pesce, latte, uova, quindi di proteine animali, per supportare lo sviluppo della muscolatura.
Anche nelle fasi di preparazione cosiddetta “acuta”, adottata cioè in prossimità di impegni agonistici, l’alimentazione Mediterranea offre molteplici possibilità di modulazione e personalizzazione in funzione delle esigenze individuali. Prima di una gara, soprattutto se di lunga durata, le proteine si possono ridurre mentre vanno aumentati i carboidrati, quindi è possibile mangiare meno carne ma più piatti di pasta o riso con condimenti leggeri, frutta secca e disidratata, per assicurare tutta l’energia necessaria per la competizione.
Molte sostanze nutritive della dieta mediterranea migliorano la performance fisica immediatamente o entro pochi giorni, quindi ha senso pensare che un modello alimentare completo che includa questi nutrienti sia anche in grado di migliorare le prestazioni. Tuttavia, questi benefici sono stati anche rapidamente persi quando si passa ad altra tipologia di dieta, e ciò sottolinea l’importanza di aderire alla dieta mediterranea a lungo termine.
L’alimentazione in sostanza deve essere parte integrante dell’intero programma di allenamento di uno sportivo e, se è vero che non esistono cibi miracolosi per raggiungere un risultato, è anche vero che un’alimentazione scorretta può compromettere la performance e quindi la prestazione atletica.
La dieta mediterranea migliora anche le prestazioni atletiche durante gli sport di resistenza. Questo è ciò che emerge da un nuovo studio condotto dai membri della Saint Louis University e pubblicato sulle pagine del Journal of the American College of Nutrition, i cui autori hanno scoperto che i partecipanti riuscivano a correre il 6% più velocemente dopo aver consumato una dieta mediterranea piuttosto che altri modelli alimentari.
Riferimenti bibliografici:
- Evaristo OS, Moreira C, Lopes L, Abreu S, Agostinis-Sobrinho C, Oliveira-Santos J, Póvoas S, Oliveira A, Santos R, Mota J. Associations between physical fitness and adherence to the Mediterranean diet with health-related quality of life in adolescents: results from the LabMed Physical Activity Study. Eur J Public Health. 2018 Aug 1;28(4):631-635.
- Galan-Lopez P, Ries F, Gisladottir T, Domínguez R, Sánchez-Oliver AJ. Healthy Lifestyle: Relationship between Mediterranean Diet, Body Composition and Physical Fitness in 13 to 16-Years Old Icelandic Students. Int J Environ Res Public Health. 2018 Nov 24;15(12).
- Rebollo-Ramos M, Velázquez-Díaz D, Corral-Pérez J, Barany-Ruiz A, Pérez- Bey A, Fernández-Ponce C, García-Cózar FJ, Ponce-González JG, Cuenca- García M. Aerobic fitness, Mediterranean diet and cardiometabolic risk factors in adults. Endocrinol Diabetes Nutr. 2019 Jun 13.
- Taylor RW, Roy M, Jospe MR, Osborne HR, Meredith-Jones KJ, Williams SM, Brown RC. Determining how best to support overweight adults to adhere to lifestyle change: protocol for the SWIFT study. BMC Public Health. 2015 Sep 4;15:861.
- Costantini A.M., Cannella C., Tomassi G. – Fondamenti di Nutrizione Umana, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 1999
- Burlingame B., Dernini S. (Eds.), Sustainable Diets And Biodiversity Directions And Solutions For Policy, Research And Action. In: Proceedings of the International Scientific Symposium Biodiversity And Sustainable Diets United Against Hunger 3–5 November 2010, Rome: FAO, 2012
- Bach-Faig (A.), Berry (E.M.), Lairon (D.), Reguant (J.), Trichopoulou (A.), Dernini (S.) and Serra-Majem (L.) (2011), “Mediterranean Diet Pyramid Today. Science and Cultural Updates”, Public health nutrition, 14 (12A), pp. 2274-2284.
- CIHEAM and FAO (2015), “Mediterranean Food Consumption Patterns: Diet, Environ- ment, Society, Economy and Health”, A White Paper Priority 5 of Feeding Knowledge Programme, Expo Milan 2015, Bari and Rome, CIHEAM-IAMB-FAO.
- Donini (L.M.), Serra-Majem (L.), Bullo (M.), Gil (A.) and Salas-Salvado (J.) (2015), “The Mediterranean Diet: Culture, Health and Science”, British Journal of Nutrition, 113 (S1-S3).
- Dernini S, Berry EM, Serra-Majem L, et al. Med Diet 4.0: the Mediterranean diet with four sustainable benefits. Public Health Nutr 2017;20:1322-30.
Ippocrate, nel V secolo a. C. Scriveva:
“Il benessere richiede la conoscenza della costituzione primaria dell’uomo e delle proprietà dei vari alimenti, sia di quelli per lui naturali che di quelli prodotti con il suo lavoro. Ma il mangiare, da solo, non è sufficiente per il benessere. Deve essere considerata anche l’attività fisica i cui effetti devono essere parimenti riconosciuti. La combinazione di questi due elementi crea lo stile di vita, qualora sia posta la dovuta attenzione all’età dell’individuo, alla situazione della sua casa, al mutare dei venti e alle stagioni dell’anno”.
Il nostro organismo è costantemente in attività, giorno e notte, persino mentre stiamo riposando. La respirazione, il battito del cuore e altre attività vitali non conoscono soste. Questa attività continua richiede un consumo di energia prima funzione fondamentale degli alimenti è proprio quella di fornire energia, in termini più specifici di fornire calorie. L’uomo però non ha bisogno soltanto di energia, necessita anche di materiale per accrescere e sviluppare il proprio corpo, e anche nell’età adulta i tessuti del corpo continuano a rinnovarsi.
Per vivere bene e in buona salute non è sufficiente comunque soddisfare i fabbisogni energetici e plastici dell’organismo, infatti nei cibi sono presenti particolari sostanze indispensabili per la regolazione dei processi chimici dell’organismo e per evitare la comparsa di malattia.
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Una dieta equilibrata comprende un’ampia varietà di alimenti, che permettono all’organismo di restare in buona salute. La natura ci offre gli alimenti che contengono tutti i principi nutritivi indispensabili per vivere.
In base alla funzione che svolgono nell’organismo gli alimenti possono essere classificati in 4 gruppi:
Alimenti con funzione prevalentemente plastica: ovvero quella che permette la costruzione di nuova materia vivente, viene svolta principalmente dalle proteine, da alcuni elementi inorganici (per esempio calcio e fosforo, necessari per la calcificazione ossea), e da alcuni acidi grassi essenziali (come l’acido linoleico, che entra a far parte delle membrane cellulari).
Esempi di alimenti plastici sono il latte e i suoi derivati, la carne, il pesce, le uova e i legumi secchi.
Alimenti con funzione prevalentemente energetica: sono detti “energetici” gli alimenti in grado di soddisfare il fabbisogno energetico dell’organismo. La funzione energetica viene svolta principalmente dai glucidi, ma anche dai lipidi e, in piccola parte, dalleproteine. Tra gli alimenti energetici vanno ricordati i cereali e i loro derivati (pane, pasta, riso, biscotti, ecc.), i tuberi, lo zucchero, la frutta secca e gli oli vegetali.
Gli alimenti con funzione energetica e con funzione plastica sono molto importanti per chi pratica sport!
Alimenti con funzione prevalentemente regolatrice e protettiva: questi alimenti vengono detti bioregolatori, in quanto intervengono nei processi biologici che si svolgono nell’organismo, espletando funzioni regolatrici, equilibratrici e protettive. Gli alimenti protettivi e regolatori sono quelli ricchi di sali minerali e vitamine e comprendono la frutta e gli ortaggi.
Alimenti accessori o complementari: si tratta di alimenti e bevande non necessari all’organismo dal punto di vista nutrizionale. Un consumo eccessivo o abitudinario di molti di essi può comportare un rischio per la salute. Tra gli alimenti accessori o complementari rientrano le spezie, le erbe aromatiche, i prodotti dolciari, il sale, l’aceto, le bevande alcoliche e analcoliche e le bevande nervine.